Capitolo inedito

LEGGERE ATTENTAMENTE IL "FOGLIETTO ILLUSTRATIVO".
SOPRATTUTTO I MARITI...

 

In gergo lo chiamano: "bugiardino". Meglio conosciuto come foglietto illustrativo. Lo troviamo in tutte le scatole dei farmaci, per essere informati dei rischi e degli effetti collaterali. Ecco, questo capitolo (che non ha trovato spazio nella versione editata...) lo condividiamo qui. Chi ha ancora la fede saldamente ancorata all'anulare della mano sinistra, qualora decidesse di leggere il libro, dovrebbe conoscere quantomeno le avvertenze...in particolar modo, come vedrete, i mariti.

 

sempre con un pizzico d'ironia, s'intende...

 

 

TITOLO DEL CAPITOLO INEDITO: "FAI BUON USO DI QUESTO LIBRO. QUINDI, NON LEGGERLO "

 

Avevo pressappoco vent'anni. Grazie ad internet ritrovavo una vecchia "fiamma" e fra noi iniziava una fitta corrispondenza via mail, sempre più coinvolgente. Se non che lei era felicemente fidanzata con un'altra persona, per cui un po' riottosa ad andare avanti, anche se andava avanti lo stesso. Dopo qualche mese che ci scrivevamo trovava il coraggio di chiedermi il numero di cellulare e quella sera stessa, mentre stavo uscendo con gli amici, il display del telefono si illuminava per la prima volta: «Ciao, sono .....come vedi ti ho scritto. Fai buon uso di questo numero, cioè non usarlo».
La frase era – ed è - talmente contraddittoria da risultare divertentissima e geniale. Anche a vent'anni si possono vivere sentimenti contrastanti. Da un lato il desiderio di fare nuove esperienze, di organizzare incontri magari innocui e fugaci, ma in grado di destabilizzarti per una settimana intera e di farti andare a letto la sera con un fortissimo, inspiegabile, mal di testa. Dall'altro lato, il terrore di lasciare il proprio presente. Ecco il senso di quell'sms, che avrei iniziato a comprendere solo una quindicina di anni dopo.
Coloro che stanno leggendo questo libro dopo aver compiuto il passo non hanno nulla da nascondere. Possono tranquillamente appoggiarlo sul comodino della camera da letto, o sul tavolino del salotto e possono pure portarselo appresso, in vacanza, al lavoro, sui mezzi pubblici. Non si devono giustificare con nessuno. Loro.
Ma queste pagine sono state scritte anche per tutti quelli che è un mese, un anno o una vita intera che immaginano la propria separazione. Il punto, però, è che costoro hanno la fede al dito, per cui non sono così liberi. Soprattutto gli uomini.
Se questo libro si ritrovasse adagiato sul comodino della moglie, quasi sicuramente il marito non direbbe nulla (forse, nemmeno se ne accorgerebbe, si sa che gli uomini sono piuttosto sempliciotti e distratti). E se anche commentasse qualcosa, la sua consorte avrebbe gioco facile nel redarguirlo «falla finita, sono semplicemente curiosa, ok?!». Dialogo finito.
Ma nel caso contrario scommetto che quella stessa notte il marito subirebbe una sorta di terzo grado, e l'indomani, a cena, l'argomento clou sarebbe sempre lo stesso: «amore, dimmi la verità, guardami negli occhi...c'è qualcosa che non va? Perché hai preso quel libro?». Dialogo (in)finito.
Raccomandazione, quindi, per i mariti: suggerisco che la lettura avvenga in qualsiasi posto, tranne che all'interno del domicilio coniugale (oppure si potrebbe pensare ad una copertina diversa per gli acquirenti di sesso maschile. Una copertina dal titolo: "sposarsi è bellissimo". Il contenuto sarebbe lo stesso, intendiamoci, ma il titolo non insospettirebbe la moglie. Controindicazione: e se una volta finito la moglie chiedesse «caro, lo faresti leggere anche a me?»).
Raccomandazione per tutti: ciascuno conserva in soffitta, in cantina o in garage i quaderni e i libri delle scuole elementari. Quelli che si tengono per non si sa bene quale motivo, visto che non verranno mai più presi in mano. Una volta terminata la lettura, per rendere innocuo il contenuto, suggerisco di disfarsene.
Senza dimenticare una soluzione ancor più efficace e radicale. Per usare le lungimiranti parole di quella ragazza: fate buon uso di questo libro. Non leggetelo.
Anche se forse questo consiglio giunge troppo tardi. Forse...